mercoledì 28 maggio 2014

Cambiare punto di vista per cambiare il mondo.


Questa è la mia immagine profilo su Xbox Live, e come potete notare non rappresenta nè Marcus Fenix, nè Woods, nè uno dei tanti simpatici avatar di base, ma un semplice omino bianco tutto pixelato su sfondo azzurro.


Conoscete questo omino? Se sì, capirete facilmente di cosa andrò parlando, in caso contrario invece, eccovi la recensione di uno dei giochi che ho letteralmente divorato e che più mi ha affascinato in un passato nemmeno troppo lontano. Ecco a Voi:




Fez è un titolo del 2012, sviluppato da Polytron Corporation, inizialmente uscito per Xbox Live Arcade e in seguito sbarcato su PS3, PS4, PS Vita e Steam. È uno di quei giochi che da quanto se ne stesse parlando, e parlando anche bene, mi ha incuriosito sin da subito. Già per il fatto che fosse un platform mi stava interessando, era tempo che non ne completavo uno, soprattutto in due dimensioni!

Ma, una volta proceduto all'acquisto, ciò che mi trovai tra le mani fu ben più di un semplice e classico platform in 2D.

La cameretta di Gomez, la prima cosa
che vediamo, si noti il poster!
Iniziamo la nostra avventura con il protagonista che si sveglia nella propria camera, per poi uscire e ricevere una lettera urgente dall'anziano della città. Una volta raggiuntolo saltellando su piattaforme, arrampicandoci, fermandoci a parlare con qualche abitante, e parlatogli, verrà rivelata a Gomez (questo il nome del protagonista) una realtà scioccante: l'esistenza di un Cubo. Un semplice cubo, ma che stona completamente con la realtà bidimensionale del villaggio e degli altri personaggi. Ora Gomez, al quale viene regalato un fez sceso dal cielo, può cogliere la tridimensionalità, e, vero fulcro del gameplay, cambiare prospettiva, ruotandola di 90° alla volta. E così ci ritroviamo a scoprire luoghi del villaggio mai visitati, abitanti mai incontrati prima perchè abitanti di una dimensione differente. Si passa da una prospettiva bidimensionale del luogo ad un'altra, sempre bidimensionale, con l'unica eccezione di pochissimi frame di tridimensionalità che ci permettono di capire che tutti gli elementi di uno scenario sono collegati, sebbene nessuno oltre al protagonista possa coglierli. E questo passaggio porta un importante elemento di gameplay: gli elementi degli scenari che non fanno parte della schermata si appiattiscono sul fondo, cedendo alla bidimensionalità: così due scale a pioli, poste in luoghi completamente differenti dello scenario, attraverso una data inquadratura risultano combaciare una sull'altra così da poterle salire entrambe, sfruttandole a nostro vantaggio.

Quindi, quale sarà il nostro obiettivo, ora che non c'è più un percorso predefinito a livelli come in un Super MarioGomez dovrà raccogliere tutti i cubi, con rispettivi frammenti e anticubi, sparsi per il mondo così da salvarlo da una catastrofe imminente. Quindi non è più "parti da A e raggiungi B" ma "parti da A ed esplora il mondo". E il mondo di Fez è una gioia per gli occhi da esplorare in ogni suo anfratto (e in ogni dimensione!). Il giocatore è libero di esplorarlo completamente, senza paura di perdere vite, cuori o di incappare nel fatidico Game Over: sebbene nel gioco Gomez sia fragile come una foglia e muoia per qualsiasi cosa, ritornerà immediatamente alla ultima piattaforma su cui ha posato piede, senza interrompere così la continuità e giovando alla giocabilità.

Situazioni come queste si ripeteranno
più e più volte, preparate a spremere
le meningi, e non solo i pulsanti!
Ancora più interessanti sono i continui enigmi che ci verranno subdolamente imposti: il giocatore, una volta capito che può ruotare di 90° la visuale, viene lasciato a sè stesso, in balia del gioco e degli eventi. È suo il dovere di provare e riprovare a risolvere tutti gli enigmi per raccogliere tutti i cubi e gli anticubi, con una difficoltà che passa dall'essere di immediata risoluzione alla totale follia.
Forse Fez è uno degli unici giochi nell'ultima generazione che ci costringe, se si vuole apprezzare a pieno, a recuperare hardware esterno alla console e al controller: carta e penna.

Sì, carta e penna accompagneranno le fasi, a dir la verità nemmeno troppo avanzate del gioco. Il giocatore dovrà carpire da solo le trame comuni dietro gli enigmi per potersi aiutare mano a mano che la difficoltà aumenta. Il gioco si porta avanti senza una vera e propria narrazione, se non per qualche spunto sporadico, aumentando il coinvolgimento dato dal desiderio di scovare ogni cubo preferendolo a quello che avrebbe potuto dare una trama fitta e narrata, "spiattellata" in faccia al player.

Una delle soddisfazioni che
i videogiochi possono regalare!
Dal punto di vista grafico Fez si presenta come un titolo che, nonostante il tocco retrò, riesce a fondersi perfettamente creando atmosfere suggestive e ben caratterizzate, la pixel art è resa ad arte, e il level design spesso è geniale, benchè a volte alcuni "passaggi" quasi si ripetano. Un colore nitido riempie il tutto, rendendolo una gioia per gli occhi, tranne in alcuni casi, come schermate bianche, che mi hanno accecato varie volte.
Il comparto sonoro, se da una parte presenta degli effetti sonori ripetuti e in piccolo numero, presenta una colonna sonora che si amalgama perfettamente con la natura riflessiva del gioco, senza risultare eccessivamente piatta nè rumorosa.
L'infrastruttura tecnica, ahimè, nella versione giocata da me (360, quella su Steam l'ho iniziata a malapena), presenta a volte delle crepe o dei cedimenti: sono incappato un paio di volte in freeze della console, a volte il framerate è colato a picco senza un preciso motivo, altalenandosi tra fluidità e macchinosità.
Avrei persino continuato l'avventura nella modalità New Game +, se non fosse che i dati si siano corrotti, altro bug.
Meno male che sia riuscito a completare gli ostici obiettivi (12 per 200G) prima che ciò accadesse.


Dot, la simpatica entità che accompagnerà Gomez
per tutta l'avventura. Qualcuno ha detto Navi?!?
Quindi, in conclusione, Fez è un ottimo titolo indie
con alle spalle un lavoro mastodontico durato anni, il cui obiettivo è quello di portare un concept nuovo al platforming, sfidando il giocatore a rimanere fino alla fine. Fine che prima o poi arriva, e la soddisfazione che ne deriva è enorme. Un gioco fresco, difficile, che strizza l'occhio a grandi titoli del passato e non solo, con varie e interessanti citazioni, cosa molto gradita ad un occhio minimamente attento!



Un titolo straconsigliato, recuperabile ora, fortunatamente, per più piattaforme, ad un prezzo più che onesto, soprattutto per PC, per il quale vi lascio un link al quale potrete trovarlo a un prezzo vantaggioso.
Acquista Fez.

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